venerdì, ottobre 26, 2007

C’è Posta Per Te




Ovvero: una modesta e tardiva proposta di riqualificazione professionale

Una nuova pubblicazione (che francamente non ci interessa nemmeno troppo) demolisce - se stiamo alle sue recensioni - la figura di Padre Pio, il frate dei famosi. Credevamo che il FFF, ossia il fu Francesco Forgione, fosse soprattutto celebre per il miracolo della moltiplicazione delle fiction e per la lievitazione del bilancio di S. Giovanni Rotondo, ma a quanto pare ne compì anche in vita di rimarchevoli, tra cui la foratura sanguinolenta degli arti superiori (peraltro uno dei miracoli più sgradevoli che mai si ricordino).

Ebbene, il libro di nuova uscita pare rilevi un traffico sospetto di acidi varii i quali avrebbero potuto servire appunto al triste scopo di autoprocurarsi le suddette lesioni. Vabbè, a noi che interessa? Ognuno gode come può, e turlupina il prossimo con quel che gli salta in mente. Wanna Marchi, indole più solare e meno incline ai masochismi ha pensato al sale, ad esempio.

Comunque, in questo mondaccio cane dove il diavolo si nasconde ad ogni angolo, in fondo, tutti calunniano tutti (persino quei povericristi dei ministri della Giustizia son bersagliati), quindi concederemo che SPPDP potesse anche essere il destinatario di un miracolo, perché no?

Messori “lo scrittore cattolico” (ormai fa tutt’uno col nome, avete notato? Ma qualcuno si ricorda un suo bel romanzo magari?) interviene allora sulla vicenda con un articolo sul Corriere. Che ti fa, ivi, il Messori?

[http://www.corriere.it/cronache/07_ottobre_26/padre_pio_fede.shtml]

UNO. (Parto dal fondo). Cita un versetto del Vangelo sull’inconoscibilità alla superba ragione dell’operato miracoloso di Dio, una verità che “è rivelata ai piccoli e ai semplici ed è nascosta ai sapienti del mondo” [cf. Lc 10,21]. Questa frase, a nostro modesto avviso, pur nata innocente, è divenuta una famigerata foglia di fico della Chiesa, equivalente dell’orwelliano “l’ignoranza è forza”. Ma anche se non si è d’accordo, si converrà almeno che essa si riferisce innanzitutto alle parole e agli atti di Cristo; ebbene, non è un po’ una presunzione allora, un metter il carro davanti ai buoi, questo appiccicarla in gran fretta ai buchi del Forgione?

DUE. Invece di controbattere all’accusa circostanziata di simulazione, come vorrebbero la logica e l'onestà, il Messori rilancia, ovvero svia, menzionando persino un miracolo padrepiico accaduto a proprio uso e consumo! Quello di una lettera arrivata in un giorno:

Se è lecito, dunque, (e per capire), un aneddoto personale. Una spastica grave che non ho mai visto di persona ma con la quale intrattengo da decenni un rapporto epistolare, molto imparando dal suo sensus fidei. La sua desolazione, anni fa, per il ritardo nel ricevere posta, a causa di miei viaggi e di superlavoro, il suo rivolgersi a padre Pio, di cui è ovviamente devota [non capiamo l'equazione, francamente! Spastica = devota di SPPDP?] e l'immediato, forte profumo di fragola che è per lei il segno di essere stata ascoltata [ehm, una guarigione no?! Che ce ne facciamo degli olezzi celestiali?!]. Il mattino dopo, ecco la lettera. Ma, dall'annullo sul francobollo, risultava spedita il giorno stesso, soltanto un'ora prima: e tra le nostre case corrono più di 300 chilometri. L'esclusione, da parte del direttore dell'ufficio, che fosse possibile un errore nel timbro, errore impensabile ma che, comunque, avrebbe portato a un ritardo, non a un anticipo della data. Poco tempo dopo, una mia visita a un convento lombardo di cappuccini, l'incontro con un vecchio frate che fu a lungo segretario del Santo, sul Gargano. Al racconto dell'episodio, nessuna sorpresa ma un gesto di condiscendenza: “Roba normale, niente da stupirsi. Quando aveva una lettera che gli stava a cuore, mi diceva di metterla nella buca in piazza: ma al recapito provvedevano gli angeli custodi. Un'ora dopo, puntualmente, arrivava”.

Conclusione (così capite anche la ragione della scelta iconografica).

A chi dice che quando c’era lui (quello sopra) i treni arrivavano in orario è d’uopo rispondere, con Troisi, che allora non c’era bisogno di farlo capo del governo, bastava capostazione.

A Messori che dice che con lui (quello sotto) le lettere arrivano dopo un giorno rispondiamo coerentemente che allora non c’era bisogno di farlo santo, bastava postino.

Statemi bene.

3 commenti:

Jinzo ha detto...

Da Fabristol c'è una analisi sul fatto che Padre Pio mostrava chiari sintomi di schizofrenia.
Forse somministrando a lui, a Maometto e affini un po' di clozapina, ecco che avremmo avuto un santo o una religione in meno.

EdWood ha detto...

questo blog di fascisti comunisti senza Dio è deprecabile...
a parte tutto, condivido in pieno le tue osservazioni, purtroppo dall'estero non ho potuto seguire la vicenda (ci sono state ripercussioni nei salottini mediatici?) se non per l'articolo sul Corriere online.

Anonimo ha detto...

Bellissimo questo post soprattutto la frase finale. L'ho letto solo adesso, chiedo perdono. ;))