domenica, settembre 23, 2007

Culi, Copricapo & Crani



La lettura dell’articolo di un nobile e popolare collega di blogosfera (http://salamelik.blogspot.com/2007/09/le-schiave-del-lato-b.html), a noi accomunato a quanto pare dall’amore per gli interventi lunghetti sì, ma argomentati, mi suggerisce riflessioni sull’Islam e le sue implicazioni sociali che, stranamente, abbiamo poco trattato.

Non voglio che le mie righe siano un sostituto dell’articolo citato, che vi invito a leggere. Mi permetto però di riassumerne i passaggi fondamentali, perché sono quelli caratteristici di una certa linea di ragionamento corrente. In due parole: si prende spunto dal recente episodio missitaliota dei giurati che chiedono di valutare più accuratamente il culo (parola lecitissima, inutile usare eufemismi) delle candidate. Da questo si fa una analogia: queste povere ragazze, sono appunto prese per il culo, anzi, peggio, prese come portatrici di culo, valutate in base ad esso solo, sono schiave di un meccanismo di emulazione che privilegia la sola bellezza e svilisce la donna. Si passa poi alla società del velo: la volete criticare in quanto le donne vi sarebbero trattate come schiave - così procede la controcritica - mentre è nella vostra società le donne diventano schiave “del lato B”. Ossia appunto del culo.

Vorrei esordire in leggerezza, sdrammatizzando innanzitutto l’episodio delle natiche. Nulla di nuovo là dove non batte il sole, sapete? L’apprezzamento della bellezza fisica non è “superficiale”, è qualcosa di umano, molto umano. Uno degli attributi di Afrodite era, migliaia di anni fa, e senza che le interessassero provini di sorta, callipigia, ovvero (mettendo da parte pudori da professorini del ginnasio), “dal bel culo”. Vi sono punti del corpo che sono codificati come attraenti, erotici. E dico codificati perché si potrebbe anche osservare che variano di epoca in epoca; ho citato Venere, ma è noto che in altri tempi si son fatti sperticati elogi delle chiome, o delle caviglie (anche se forse si stava pensando ad altro, ma chi può dirlo?). Mi ricordo di avere visto la foto di una vincitrice di molti anni fa (forse la Bosè) di cui si vedevano i peli ascellari, oggidì messi al bando. Mi ricordo quando era ancora originale elogiare il culo di un maschio (e c’è una divertente battuta al proposito, mi pare, in Harry ti presento Sally). Il culo resta forse ancora un po’ più tabuizzato perché ha a che vedere col “sotto”, col “didietro”, con le feci insomma, mentre il seno, essendo in alto e legato al “latte” è più nobile. In realtà, allora, se ce la si vuole prendere con la riduzione di una persona a una parte del corpo, basterebbe Miss Italia in sé che è un concorso di bellezza fisica, basterebbe l’apprezzamento del seno, che però non fa notizia perché è dato per scontato. O anche solo degli occhi: che però la tradizione nobilità in quanto specchio dell'anima, quindi più spirituali. Eppure son parte del corpo quanto il culo! Quindi il comportamento dei giurati è del tutto coerente con il contesto e per nulla nuovo. Lo prendo come un fenomeno umano tra i tanti e per giunta assai banale.

Ma veniamo al parallelo con la società islamica. Ho una esperienza non superficiale con alcuni Paesi islamici. Conosco in particolare l’Egitto in quanto ho avuto il privilegio di potervi insegnare italiano, godendo di un contatto con la cultura locale che non è certo quello del turista che va a arrostirsi le natiche a Sharm. Ho elementi più che discreti di lingua araba letteraria e di dialetto egiziano. Ho letto (in traduzione) il Corano mentre vivevo in un Paese la cui cultura ne è impregnata, con il vantaggio di un riscontro diretto e di poter fare domande ai miei colleghi insegnanti (egiziani). Tutto questo non per parlare di me ma per farvi capire che il mio giudizio non è ricalcato su quel che leggo sui giornali o peggio sui libri della Fallaci.

Vi dirò, allora, che anche gli uomini di laggiù apprezzano le forme, forse ancora più di noi perché non passati attraverso una moda che ha imposto come attraenti le anoressiche. Da dove viene, del resto, la danza del ventre? Dalla Norvegia forse? Nella tradizione araba ci sono dei ben precisi canoni di bellezza che si perpetuano tuttora, e ben lo sanno certe non più giovanissime signore delle nostre latitudini che laggiù vanno, magari colla scusa di un corso di lingue, a riciclarsi un po’, godendo di un rinnovato successo grazie a forme che da noi sarebbero giudicate già oltre misura. Dico tutto questo, si badi bene, non perché ritenga la cosa negativa, ma per sottolineare un’analogia. Inoltre anche il modello occidentale in sé si impone: i video musicali strabordano di cantanti che gorgheggiano i loro “ye habibi”, "amore mio", mentre esibiscono generose scollature. Amr Diab, per vedere la cosa anche dall’altro lato, è un popolarissimo cantante che spicca anche come gran pezzo d’uomo.

Questo, per attenuare la differenza. Ma il vivo della critica è il seguente. Il famoso “velo” che si stracita non è tanto l’oggetto in sé - a parte il fatto che con questo nome si finisce poi con il riferirsi a ben più ampi pezzi di tessuto che non a un semplice copricapo (il famigerato burqa o niqab) versioni che negano l‘identità e danno pure una non indifferente serie di problemi pratici. Ebbene, dicevo, non è il velo in sé, ma il complesso della società che lo esprime. E in quella società è ben difficile parlare di libera scelta da parte della donna.

Esiste una libera scelta, casomai, per una piccolissima minoranza di benestanti, che ora ritornano al velo, per un processo di orgoglioso recupero che è passato, a sua volta, attraverso una fase di abbandono legata ad una occidentalizzazione altrettanto liberamente scelta, ossia emulativa - dove emulazione significa scelta davanti a una gamma di possibilità. Quando ancora l’Occidente era visto come modello positivo, a causa del suo trionfo tecnologico, e vigeva un sentimento di inferiorità, si cercava un modo per prenderne il meglio rimanendo fedeli alle proprie origini culturali. Sviluppo all’egiziana, uso della lingua araba, ma abbandono della galabyya (la veste lunga che ancora oggi nel sud dell’Egitto va per la maggiore). Tutto questo non lo invento io, ma lo descrive ad esempio anche un autore non certo tenero vero l’Occidente contemporaneo, Galal Amin, nei suoi notissimi libri su “Che cosa è successo agli egiziani?”. Il discorso della “libera scelta” vale anche, al giorno d'oggi, per molte musulmane immigrate, che han visto l’alternativa e hanno consapevolmente optato per.

Ma la maggioranza delle donne laggiù, capo scoperto o no - e sto parlando di un Paese noto come moderato!- è ancora ingabbiata in un sistema di sudditanza rispetto al quale non conosce alternativa. Un sistema, per esempio, di matrimoni combinati, in cui la donna è giudicata in base a canoni economici ed estetici - questi ultimi non dissimili da quelli evocati a proposito di Salsomaggiore. E l'uomo altrettanto.

E non mi dilungo poi sulla terribile mutilazione genitale (di cui ancor meno da noi stessi si parla perché la vagina è ancor più tabuizzata delle natiche!), che, riguardando tra l’altro anche le bambine figlie di cristiani (senza uno straccio di giustificazione in alcuna sacra scrittura) consiste in una operazione dolorosissima imposta alle piccole, assolutamente superflua dal punto di vista medico e spesso foriera di malattie. E si parla appunto di bambine, che per ovvi motivi anagrafici certo non scelgono con cognizione di causa. Non mi si facciano analogie col piercing, prego, che tutt'al più è brutto o un po' scemo. Qui si parla di una mutilazione nociva, imposta, che ha alla sua base pregiudizi sulla femmina. Si sente sì di donne che tornano, previa riflessione, al velo, ma di nessuna che recuperi la cucitura dei genitali. Nemmeno il matrimonio combinato pare abbia mai suscitato grandi nostalgie, né per i maschi né per le femmine.

Io compiango le ragazzotte del culo perché si riducono a quello, sì. O ne rido. Ma posso farlo perché so che quella riduzione contrasta, come scelta meno felice, rispetto a una gamma di alternative più nobili e che ritengo meno effimere, aperte nella nostra società a una giovane donna: lo studio, la realizzazione di sé colle doti dell’intelletto, insomma la valorizzazione di quello che sta nel cranio e non su di esso o al suo estremo opposto. Alternative potenziali che non ho visto altrettanto diffuse, in Egitto e altrove. Ci sono, per carità. Ma non così tanto. E la mentalità che esprime - tra le altre cose- anche il velo, la diffusione di quelle alternative non la favorisce affatto. E mi scuso se il discorso è un po’ secco. Inoltre, particolare non trascurabile, il culo a cui quelle ragazze sono ridotte non è scoperto per presunto ordine di Dio. Si può discutere, si possono tentare di convincere le fanciulle in questione a scegliere qualcos'altro - come dimostra l'intervento polemico stesso. E non si incorre in nulla, nessun ostracismo sociale, nessun imam si adombra.

E’ facile, e da faciloni, prendere un’analogia, descrivendo due comportamenti (le donne del velo da una parte, le portatrici di culo dall’altra) e poi dire che il meccanismo è lo stesso e che anzi quelle del culo son ben più schiave, enfatizzando una metafora. Ma è poco onesto e fedele alla complessità dei fatti. Non nascondiamoci dietro a un tenue velo.


Ila-liqa

5 commenti:

Herbert ha detto...

So che non è molto ortodosso e quasi onanistico che il co-blogger posti un commento di elogio, ma 'stavolta te lo meriti al 1000%. Sottocriverei ogni riga del tuo post e credo che il filo logico che lo percorre sia inoppugnabile. Ora vorrei solo ardentemente che il dott. El-sebaie dica la sua, possibilmente argomentando con altrettanto acume.
Well done, buddy!

Anonimo ha detto...

Ovviamente il "male" è presente tanto nei paesi occidentali quanto in quelli arabi,sarei una sciocca se affermassi il contrario. Solo Dio è perfetto,mentre gli esseri umani sono ben lungi da ciò. Contesto diverso diversi problemi,non ti pare? Se tu dici che le alternative onorevoli sono più presenti in Occidente che altrove, cadi nella gretta retorica della donna islamica ignorante e ghettizzata! Nel mondo islamico ci sono molte donne in posizioni di prestigio e pienamente soddisfatte nell'ambito lavorativo! Tu mi risponderai che non sono la maggioranza,ma una donna deve per forza avere una carriera per sentirsi pienamente soddisfatta di sé stessa? Considerando che non c'è nessuna legge che vieta il lavoro alle donne (e anche se non lavorano sono comunque istruite),non ti sei mai chiesto se per caso quelle donne SCELGANO di essere solamente mogli e madri? Io sono calabrese,ed una volta si diceva che le donne meridionali fossero sottomesse quando invece non era vero. Le donne in casa hanno sempre comandato ed in più erano protette dalle umiliazioni esterne. A quante donne capita di venire molestate sul posto di lavoro?Ed è risaputo che moltissime aziende attuano una politica sessista! Dimmi, quante donne ricoprono ruoli politici rilevanti in Occidente?? Quello della casalinga sfigata è un pregiudizio meschino e stupido,perché prendersi cura e contribuire alla formazione della società futura è la più nobile delle carriere che si possa avere! Al contrario,una società che antepone la produzione materiale a questo è alla frutta. Tutti i disagi che purtroppo le donne affrontano in quei paesi sono dovuti a tradizioni arcaiche e superstizioni che nulla hanno a che fare con l'Islam autentico ed anche a governi totalitari ed oppressivi che vengono appoggiati dal tanto evoluto e democratico Occidente. Anche gli uomini hanno la loro bella dose di problemi per le medesime cause,non dimentichiamocene! Il Corano ha dato (1400 anni fa) diritti per i quali le donne occidentali hanno dovuto combattere strenuamente fino a buona parte del 20° secolo!!! Quindi non mi venire a parlare della democrazia e dell'imam che rompe le scatole,perchè mi rotolo a terra dalle risate!! Infine,per quanto riguarda il niqab non nega affatto la donna,anzi la protegge e le conferisce una nobiltà senza pari. Io mi sentirei molto più negata da un bikini in spiaggia onestamente,il mio corpo non è una merce da esporre di fronte a cani e porci! Detto questo mi farebbe molto piacere continuare a scambiare le nostre opinioni,se non si discute con chi la pensa diversamente non si progredisce mai,non sei d'accordo? Sei il benvenuto sul mio blog!

Herbert ha detto...

Cara amica, anche se non sono l'autore del post voglio risponderti riguardo ad alcune delle questioni che sollevi. Innanzitutto non sono d'accordo sul fatto che in occidente le donne non abbiano posizioni diprestigio: le hanno eccome, sono perfino capi di stato, oltrechè manager, presidenti di grandi compagnie, professori universitari, rettori. E' vero che in Italia le cose vanno un po' peggio che altrove, ma se è così ciò è in gran parte da imputare proprio alla debole e tardiva secolarizzazione che un paese cattolico come il nostro ha avuto. Oggi che le cose vanno meglio, questo spirito bigotto e sessista di matrice religiosa continua ad essere instillato nella mentalità di molti uomini. E, non prenderla come una cosa personale te ne prego, non è u caso che la situazione peggiore si riscontri proprio nel meridione, dove più forte era l'influenza di una religione vissuta in modo bigotto e superstizioso, e dove ancora oggi in molte realtà una ragazza non sta bene che giri di sera non accompagnata da un parente maschio o dal fidanzato. Se permetti riguardo al velo ti espongo la mia idea: uno ha il diritto di vestirsi come vuole finchè il suo modo di vestirsi non diviene un problema per gli altri. Perciò se una si vuole mettere lo hijab affari suoi però volgio che dal punto di vista culturale passi chiaro e tondo il messaggio che qui in occidente una donna è libera di vestirsi come vuole e quindi se un domani volesse cavarsi il velo per stare in bikini in spiaggia ha tutto il diritto di farlo senza essere considerata (come forse puoi pensare tu) una ragazza facile. Ricorda poi che questo vivere la nudità in modo morboso è tipico proprio delle tradizioni religiose che col corpo hanno un rapporto disturbato. Io noto che un magrebino qui non fa altro che lanciare occhiate imbarazzanti e maleducate alle ragazze che seplicemente hanno la minigonna, perchè? perchè le vede come una cosa trasgressiva e due centimetri di nudità hanno per lui un impatto sessuale enorme. Dipende tutto dalle proprie tradizioni culturali: lo stesso che qui si dice dei marocchini lo si diceva degli immigrati italiani, culturalmente più arretrati e legati a visioni più tradizionaliste, in usa, inghilterra e germania. Questo per farti capire che tutto è relativo e che sessimo e libertà della donna di vivere come vuole sono strettamente connesse: le società che vivono una sessualità meno disturbata e libera sono sempre le meno sessiste. l'Islam è certi cristianesimi non fanno altro che fomentare la segregazione tra uomo e donna e la negazione di ogni libertà. ti faccio notare solo una cosa cara Fatima: tu dici che stare in bikini ti metterebbe a disagio e stare col velo no. E' il tuo punto di vista che discende dalla tua visione religiosa ed islamica della vita. Io da laico e liberale la penso opposto a te, ma sai quale è la vera differenza? che se al governo ci fosse gente che ha una concezione religiosa come la tua io non potrei vivere come voglio, le ragazze non potrebbero mettersi in bikini, perchè la costante di ogni governo confessionale è vietare ciò che non è ortodosso. Se al governo ci fossi io invece tu continueresti a metterti il velo e le altre ragazze il bikini, stando tutti molto meglio. Ora, lo vedi chiaramente quale concezione della vita sociale sia nettamente superiore e garantisca più benessere... :-)
un saluto affettuoso

Anonimo ha detto...

Allora Herbert…
Prima di tutto non ho mai detto che le donne in Occidente non abbiano posizioni di prestigio,ho detto semplicemente che sono in netta minoranza rispetto agli uomini,non solo in Italia,ma anche nei più “evoluti” Stati Uniti d’America dove fin ora (si spera nella Clinton) non c’è mai stato un presidente donna. Il Pakistan invece ne ha avute ben due,pensa un po’!
Per quanto riguarda la questione del meridione,si tratta sempre del solito cliché trito e ritrito! Guarda che la bigotteria era presente anche al nord,eccome se c’era! Io da terrona d’oc posso dirti che al giorno d’oggi la situazione è uniforme per quanto riguarda la condotta morale degli italici,senza togliere che esistano ancora alcuni fenomeni limitati a qualche paese di provincia e alle periferie. Però su un punto ti do pienamente ragione,la Chiesa ha sempre avuto una visione manichea della sessualità e su tante altre cose. Ecco una citazione interessante:
“Una donna sposata nel mondo occidentale non ha nessuno status giuridico. Nessuno dei suoi atti ha valore legale. Suo marito potrebbe ripudiare ogni contratto,accordo o affare che lei ha fatto. La donna occidentale ha sofferto per quasi 200 anni a causa dell’atteggiamento biblico nei confronti della posizione della donna verso i loro padri e i loro mariti.” (Matilda J. Gage,La donna,la Chiesa,e lo Stato)
Questo si ricollega a quello che hai detto tu. La Bibbia è stata scritta da uomini e le parole di Gesù (pace su di lui) sono state mischiate alle corbellerie dei padri della Chiesa. L’Islam invece non ha alcuna traccia di questa misoginia teologica,anzi,come ho detto nel mio commento precedente il Corano ha dato alla donna diritti che in Occidente sono stati ottenuti solamente nel 20° secolo,e questo se permetti dà molto da pensare. Non entro nei dettagli perché questo è solo un commento,ma se vi interessano ulteriori delucidazioni potete visitare il mio blog perché sto scrivendo parecchio riguardo questi argomenti.
I moderni sistemi politici si basano sulla deificazione dell’intelletto umano in quanto usurpano una prerogativa divina,quella di legiferare. Egli ha creato noi e l’Universo intero,solo presso Allah risiedono la libertà ed il successo in questa vita e nell’Altra. Come possono gli uomini pensare di saperne più di Lui????
Dio raccoglierà la terra e piegherà i cieli nella Sua mano destra. Poi dirà:”Io sono il Sovrano;dove sono ora i sovrani della terra?” [Bukhari,LXXXI,44(1)
I miscredenti negano Dio con il loro intelletto ma il loro corpo è sottomesso alle Sue leggi,come tutto il creato. Pensa a cosa potrebbe accadere se per esempio i pianeti fossero senzienti e decidessero di uscire fuori dalle loro orbite perché vogliono essere “liberi”! In una parola il CAOS. La stessa cosa vale per gli esseri umani, che seguono l’esempio di Satana ribellandosi con arroganza al proprio Creatore. Il fulcro dell’argomento sta qui,o si ritorna all’Altissimo umilmente e con pentimento o si continua ad essere schiavi dei capricci degli altri uomini e dei propri.

Herbert ha detto...

senti fatima, io apprezzo la prima parte del tuo intervento anche se non concordo più o meno su nulla. Permettimi però di dirti che nei paesi protestanti la donna sta benissimo da lungo tempo, e grazie ad ua certa visione pragmatica della bibbia ispirata proprio ad una mitigazione da parte dell'intelletto ed una visione della religione come un fatto privato e non comunitario quei paesi si sono sviluppati in modo straordinario. Scusa eh non vorrai mica paragonarmi il benessere e la libertà dei paesi islamici non laici con quella raggiunta nei paesi europei e in america, dai, sarebbe una insensata forzatura, che la realtà è innegabile. Inoltre scusami ma la tua chiusa purtroppo per me non agigunge nulla al nostro dibattito. voglio essere onesto anche a costo di essere brutale con te. Io non credo in dio, credo che tutto il benessere conseguito nella società in cui vivo e nell'occidente è dovuto proprio alla sovranità dell'intelletto che tu condanni, inoltre se anche esistesse una reltà ulteriore io non la percepisco ed onestamente non è cosa che ora mi tange. Sono un agnostico, illuminista e liberale, e mi interesso si questo mondo, voglio che la gente stia bene in questa vita, che è l'unica di cui sono sicuro. Se domani una persona che amiamo (speriamo di no) necessitasse di un complesso intervento dovremmo ringraziare solo ed unicamente la scienza grazie alla quale egli può essere salvato, non di certo dio o allah o chi altro. Questo è il mio pensiero. E medita, tutti i più grandi intelelttuali e scenziati arabi medioevali finirono inevitabilmente o a fare apostasia dell'islam ed addirittura furono perseguitati per la loro mirabile produzione scientifica. Del resto se si parte dal presupposto che tutto ciò che contraddice il sacro libro va distrutto perchè blasfemo e tutto ciò che vi si accorda va distrutto perchè inutilmente ripetitivo...
E ricorda che non solo la bibbia ma nemmeno il corano fu scritto da donne, ma da un uomo che passò da una moglie di cinquanta anni ad una di otto. Per rispetto preferisco non dirti ciò che penso al riguardo. Comunque apprezzo molto la tua evidente volontà 8che è anche la nostra) di confrontarsi al di là delle posizioni che ci separano. ciao!