sabato, giugno 09, 2007

stars and stripes forever




Allora, puntualizziamo: qui Bush non ci piace, non ci piacciono i Neocons, non ci piace la recrudescenza religiosa e bigotta di cui sono portatori, non ci piace il Patriot act, non crediamo che la sua politica estera in Iraq abbia migliorato la sicurezza del mondo (mentre in afganistan hanno fatto benissimo a cannoneggiare i talebani). Qui si è laicisti, pro-choice e soprattutto ci piacciono le manovre politiche al limite anche machiavelliche ma almeno efficaci. Bush agli Stati Uniti ha fatto più danni che bene, però...
Però di fronte alla gran massa degli individui dementi, incivili, fascisti, intolleranti, violenti e puzzoni che lo contestano, di fronte a questa feccia che occupa le stazioni per salire a scrocco sui treni, che porta danni e vandalismo ovunque vada, che augura a Bush la stessa fine di Moro, che spesso esprime solidarietà ai brigatisti ed al terrorismo islamico, mi viene davvero da dare a Bush il mio più caloroso benvenuto.
Viene da ringraziare gli States per la loro stessa esistenza, per l'aiuto che hanno prestato per anni all'Italia, difendendola da modelli ideologici ben peggiori.
Perchè vedere certa gente ed i loro slogan rafforza ulteriormente il mio convincimento circa quale sia la mia parte della barricata, quale il blocco ideologico che voglio prevalga in questa parte di mondo.


So welcome to Italy mr. president, we wish you a good stay.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

La feccia è riuscita a farmi simpatico Bush

Anonimo ha detto...

"Il sottoproletariato, questa marcescenza passiva dei ceti infimi della vecchia società, viene in qualche caso trascinato da una rivoluzione proletaria, ma per tutta la sua esistenza sarà più incline a vendersi ai reazionari intriganti."
Lo scriveva il signor Karl Marx in un libello datato 1848.
Un libello che i sedicenti rivoluzionari da centro sociale, i punkabbestia arrabbiati e i fricchettoni riottosi fingono di conoscere bene. La loro bibbia, il Vecchio Testamento della lotta contro il Sistema. Posto che si possa prendere il Manifesto del Partito Comunista come punto di riferimento dopo un secolo e mezzo, mi verrebbe da dire che provare disgusto per la marmaglia fetida di parassiti (marcescenza, ipse dixit)non è da fascisti, al contrario è terribilmente di sinistra. Solo che il 68 ha inquinato le prove, creato equivoci ideologici e allestito un teatrino di disonestà intellettuali e ignoranza diffusa che ancora oggi resiste. Sia maledetto. Mi viene da dire tutto questo ripensando al clima da G8 di Genova che a tratti si è di nuovo respirato in attesa dell'arrivo di Mr. President. All'ignoranza si risponde con l'ignoranza, dunque: e sia. Ma non mi vengano a dire che è il pensiero di sinistra schierato contro il capitalismo imperialista degli States perchè mi faccio una sonora risata. E poi non si deve generalizzare, lo so. E non voglio neppure farlo. La mia rabbia,però, profonda e, credo, intellettualmente onesta (nelle intenzioni se non altro) è la rabbia di una persona di sinistra, molto più di sinistra di queste teste di cazzo che si mobilitano per una visita presidenziale. Anche io detesto Daboliu, e lo detesto davvero, ma ancor più detesto loro, i parassiti puzzoni che si improvvisano ribelli per comodità. Quindi concordo con te, e lo dimostro con questa inutile invettiva da logorroica che si è svegliata presto la domenica mattina e non ha nulla da fare.
Piccola considrazione. Per questioni personali note ai più mi sono riappacificata con le uniformi militari dopo un periodo (quello del liceo) durante il quale mi professavo assolutamente contraria al militarismo in genere (in parte lo sono ancora e trovo tutte queste guerre inutili se non dannose. Anzi dannose di certo). Ora immaginatevi tre ragazzi in divisa tranquillamente seduti al bar a prendersi il caffè nel giorno di licenza. Immaginatevi anche l'arrivo di un corteo di pseudo pacifisti del centro sociale. E immaginatevi poi una serie di improperi dei quali il più lusinghiero è stato schiavi dello stato (originalissssssimo). Chi conosce le suddette questioni personali di persona (perdonate il pasticcio linguistico) può anche provare ad immaginare la tranquillissima risata. Preambolo per rilanciare una domanda retorica (come questa mia tirata, del resto,retorica in modo imbarazzante): volendo parlare di proletari e borghesi (per essere originali come loro, quelli del corteo) chi è più proletario? I perdigiorno con bandieroni e motti sbiascicati (come le vecchie col rosario in latino)o chi si cerca un lavoro onesto seppur in divisa? Con questo mi dissocio dai guerrafondai esaltati, ma non si parla di divise della Folgore.Era la domanda che circolava negli anni 70, e forse è ancora attuale. Se non altro perchè trovarsi un lavoro onesto e stabile nell'era dei cocopro è impresa assai ardua.
M.

Herbert ha detto...

pur non essendo di sinistra ti capisco benissimo e condivido il tuo intervento. Il nocciolo della questione è tutto qui: il soldato pacifico in licenza magari anche lui non ama la guerra, ma fa quel lavoro perchè dove viveva l'alternativa era la disoccupazione o peggio la delinquenza. Al contrario il delinquente "resistente contro il sistema" non fa un cazzo nella vita perchè se lo può permettere, perchè ha mamma e babbo che mantengono il suo fancazzismo post-trentenne, perchè sa che se mai gli girerà di cambiare vita, di "darsi una calmata" magari un posticino in qualche ufficetto pubblico il papà rifondarolo glielo trova (quando non addirittura il posto nella sua aziendina, tipo qualche figlio di papà che abbiamo ben presente ;-) ). Quindi si ritorna alla domanda che tu hai posto: volendo ragionare da un punto di vista strettamente di sinistra, chi è più di sinistra? più proletario? più vessato? beh, la risposta è scontata.
Senza contare che chi delinque, sfascia vetrine ed inneggia ai criminali merita comunque la nostra esecrazione " a prescindere" come direbbe Totò :-)