domenica, luglio 01, 2007

Di "Libero", Vecchie Zie e Antiecologismo



Molto ci sarebbe da dire, molto, sul quotidiano Libero, che in anni e anni di sparate e di numeri pirotecnici ha finito con l´essere noto ai piu´.

Libero appartiene al novero dei giornali come il Manifesto e l´Unita´, dei quali anzi si puo´dire sia il corrispettivo a destra (o centro-destra, se vi premono tali etichette). Giornali, con i quali un certo pubblico di lettori compra le idee, ossia gli slogan, che poi sostiene durante la settimana; giornali di contrapposizione, piu´che di informazione, che danno il meglio di se´ quando la propria forza politica preferita e´ all´opposizione e che poi, se quella per avventura (puo´capitare!) ascende agli scranni romani, ingaggiano, a causa della propria spinta essenzialmente polemica, battaglie tanto con l´opposizione quanto con la maggioranza, fingendo di farle la fronda. Giornali in cui si puo´ si´, di tanto in tanto, ravvisare qualche giusta posizione (aurum in stercore), ma per il semplice fatto che, criticando sempre e comunque, prima o poi si coglie nel segno, in un Paese dalle mille storture.

Libero si contraddistingue per i suoi titoli oscillanti tra il sarcastico e il volgare, sempre piu´spesso corredati da apposite vignette (per verita´ non particolarmente espressive, ma e´ un parere strettamente personale). La volgarita´e´un elemento integrante della polemica; si tratta, infatti, di compiacere quella mentalita´ "da vecchia zia"(1), che predica le buone maniere e allungherebbe uno scappellotto al nipote se questi parlasse con la bocca piena o si lasciasse sfuggire un ´cacca´, ma che poi, vedendo vignette come quella con un Berlusconi che fa il gesto dell´ombrello (frutto di premature entusiasmi per lo spoglio del Senato un anno fa) o leggendo la parolina ´paraculo´ di recente riferita a quel tristanzuolo di Veltroni, ride compiaciuta di quel sciur Feltri ´che non le manda mica a dire´. La mentalita´di chi vede negli extracomunitari una continua minaccia, forse la radice di tutti i mali italiani, ma poi gongola della gonna comprata a cinque euro ´dai cinesi´. La mentalita´di chi chiuderebbe tutte le frontiere ma poi se deve assistere la nonna malata e´ ben contenta di chiamare la sottopagata badante ucraina. Una mentalita´, insomma, strabica e ipocrita (ne´di destra ne´di sinistra, ma essenzialmente italiota).

Torniamo al nostro giornale. Che dovrebbe piuttosto chiamarsi Capriccio, caratterizzato com´e´dai ghiribizzi piu´bizzarri – e in realta´sempre riconducibili a ben precise influenze politiche. Il piu´triste fu quello legato alla vicenda di Cogne, che vide il quotidiano dapprima (con la solita enfasi) colpevolista e poi iper-innocentista, non appena la difesa della Sig.ra Franzoni fu assunta dall´amico-di-Libero Taormina, galantuomo affamato di notorieta´ e fresco di cacciata da una carica governativa (cacciata il cui casus belli fu il ´tono´ di alcune sue esternazioni in merito al sistema della Giustizia e che fu il frutto tanto della polemica dell´allora opposizione quanto di antipatie e rivalita´ interne all´allora maggioranza).

Per compiacere quella mentalita´ da vecchia zia di cui sopra che cosa si fa? Ci sono molte strategie. Una e´quella di individuare un tema e di trattarlo in modo ´inusitato´, cioe´ da bastian contrario, dando cosi´l´impressione di andare controcorrente ma in realta´compiacendo l´inerzia mentale del lettore. La retorica delle sparate fa il resto. Ecco allora l´esempio degli ultimi giorni: in un mondo in cui i piu´ bei ideali sono purtroppo rappresentati da emeriti cretini, capita ad esempio che la sensibilita´ ecologista sia presa ´a cuore´ da politici (o altre figure influenti) – basti pensare al tema del riscaldamento globale, preso sulle spalle da Al Gore e di recente riproposto in sede italica, nel suo sciapo minestrone, dal filo-ambientalista (ma filo-tutto, in realta´) Veltroni. Poiche´ tale tema e´difeso a parole da specifiche persone, con tutti i loro difetti, non e´ infrequente che costoro siano colti in flagrante a non razzolare bene quanto predicano. Oppure, essendo la tesi in questione collegata ad una campagna elettorale, se ne sottolinea l´uso utilitaristico (ma anche un giornale, in realta´, non e´ pubblicato in virtu´del solo amore delle idee che diffonde).

E allora che ti fa quell diavolo d´un Libero? Ti smonta le ´balle degli ecologisti´: cioe´, dato che le persone che predicano la difesa dell´ ambiente (oppure, se il termine vi sembra troppo ambizioso e altisonante, ´comportamenti ambientalmente piu´corretti´) sono poco credibili e spesso, ahinoi, di sinistra, bando all´ecologismo e alla ´sudditanza mentale´ in cui ci ha indotto (ma quando? viene da chiedersi). Poiche´ tanto a Napoli la spazzatura non si divide, non dividiamola nemmeno noi! (E´ in fondo il ragionamento del leghista che non paga il canone rai per protesta contro il fatto che c´e´chi non lo paga al Sud). Poiche´ ci sono studi che potrebbero dimostrare che gli scarichi delle auto non sono poi cosi´dannosi, nel dubbio, sgasiamo piu´che possiamo con le nostre macchine, usiamole anche per andarci dalla camera al cesso, sara´un atto politico alla faccia dei sinistrorsi oltreche´una gran comodita´! Come diceva una freddura del grande Bramieri, mangiamo cacca, miliardi di mosche non possono sbagliarsi...

Ma si´, non costa niente a Feltri promuovere queste campagne, che confermano il lettore, essenzialmente, nella sua pigrizia, dando una motivazione politica a qualcosa che gia´ fa (sprecare e inquinare) e che ora assurge a gesto politico. Come i ragazzi che vanno a un concerto saltando la scuola ma che lo fanno ancor piu´ volentieri quando e´ ´per la pace´: diversi i soggetti, diverse le idee, ma il meccanismo psicologico e´ lo stesso. Tornando al tema dell´ambiente: Feltri (o chi per lui) non lo dice, ma a non gliene frega niente, per ragioni anagrafiche, se i ghiacci si sciolgono le radiazioni aumentano e lo scappamento e´cancerogeno (per carita´, non che lui ne sia la causa principe, sia ben chiaro), perche´ tanto lui al mondo non ha da starci piu´quanto noi; infatti, anche questo meccanismo che ho descritto e´ uno dei risultati della gerontocrazia che, come fenomeno piu´generale, e´ uno dei veri mali dell´Italia. E per il momento, a chi interessa il breve periodo perche´ anche nel medio non sara´piu su questa Terra, basta vendere copie e impressionare le vecchie zie con le proprie tesi "controcorrente" e le parole "chiare".

Valete.


(1) Per favore non commentate polemicamente menzionando zie non piu´giovanissime ma mentalmente dinamiche e che dividono coscienziosamente i rifiuti: e´solo un´immagine illustrativa: avevo in mente uno di quei personaggi alla Giornalino di Gian Burrasca. Questo NON e´affatto un articolo contro le sorelle della mamma o della nonna.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Beh, non dimentichiamoci dell'esperto satanista Renato Farina alla vice direzione, implicato in storielle non proprio limpidissime e radiato dall'ordine dei giornalisti. Pare che proprio la radiazione dall'albo sia considerata preferenziale per trovare lavoro a "Libero", Feltri docet.